Si è appena conclusa l’edizione 2018 di TEDxReggioEmilia, a tema Humanity beyond Humanity. Dopo aver visto centinaia di video su Youtube negli ultimi anni, finalmente ho potuto assistere (e contribuire) in prima persona ad un evento TEDx.
Mi avevano detto che sarebbe stato intenso, ma non immaginavo sarebbe stato COSÍ intenso. Commovente, emozionante, life-changing. Già delle prove il giorno prima dell’evento ho sentito un grosso CRACK dentro.
Ma partiamo dal principio.
Per una serie di fortunati eventi, dopo essermi mangiata le mani l’anno scorso perchè l’evento 2017 era sold out, nel 2018 sono entrata a far parte del Team Marketing & Comunicazione di TEDxReggioEmilia. In particolare mi sono co-occupata insieme a Silvia Ciampa di Instagram strategy e management + produzione di contenuti visuali. Ieri, all’evento Humanity beyond Humanity, ero anche una dei 3 fotografi ufficiali.
Una domanda che in tantissimi mi avete fatto in questi mesi e a cui ho deciso di darvi una risposta oggi nero su bianco è:
Che cos’è TED?
TED (Technology Entertainement Design) è un’organizzazione senza fini di lucro che ha come obiettivo il “diffondere idee di valore” (ideas worth spreading). Inagurato in California nel 1995, ogni anno ospita speaker di livello internazionale per parlare di tematiche differenti, quali ambiente, sport, crescita personale, scienza, arte e molto altro.
Che cos’è TEDx?
Gli eventi TEDx sono organizzati a livello locale ed INDIPENDENTE rispetto a TED. Possono essere organizzati in ogni città, a patto che vengano rispettate le guidelines fornite da TED.
Gli speaker, selezionati ed invitati a parlare ad un evento, tengono micro-conferenze con una durata massima di 18 minuti, che andranno poi a far parte della libreria online TEDx.
Viene svolto un solo evento ufficiale all’anno, ma possono essere organizzati altri micro eventi chiamati TEDxSalon per dare maggiore continuità e frequenza agli incontri in stile TED.
Le organizzatrici di TEDxReggioEmilia sono Laura Credidio e Sara Gilioli, supportate da un team che si occupa di regia, coaching degli speaker, direzione artistica, comunicazione, marketing, logistica, organizzazione, fotografia e molto altro.
TEDxReggioEmilia 2018: Humanity beyond Humanity
Quella che si è tenuta ieri 28 Ottobre al Centro Internazionale Loris Malaguzzi è stata la quarta edizione di TEDxReggioEmilia, dopo gli eventi del 2011, 2012 e 2017.
Il tema, Humanity beyond Humanity, si poneva come obiettivo l’esplorare la complessa condizione umana del vivere in un’epoca estreamente digitalizzata e sempre più tecnologica. I 12 speaker hanno portato pareri ed esperienze differenti tra loro, ma che sicuramente ci hanno fatto scattare una (o più) lampadine.
Vi racconto di seguito quello che mi ha più colpito di ciascuno speaker. Perdonatemi se sono più prolissa su certi che su altri, lavorando durante l’evento ho cercato di ascoltare il più possibile ma spesso ero impegnata a scattare (mi riguarderò con piacere i video appena usciranno!).
Sara Melotti – Fotografa & scrittrice | The world needs more truth
Premetto che ho conosciuto Sara quando ancora vivevamo a Los Angeles nel 2013 e nel tempo ha continuato ad ispirarmi con il suo percorso in continua evoluzione e costante “messa in discussione” di sé. Vi parlerò di questa conoscenza, che ha avuto un grandissimo impatto sulla mia vita, nel mio prossimo articolo.
Per ora vi dico solo che il suo talk ha innescato in me una crisi di coscienza molto pesante (oltre che molte lacrime) che riguarda il “ma cosa c*** stiamo facendo noi “influencer” con questo Instagram?.”
Sara ha ripercorso la sua vita da quando era fotografa di moda (prima crisi di coscienza: sto contribuendo a far sentire le donne uno schifo), a quando è diventata una travel influencer (seconda crisi di coscienza: sto proponendo standard di vita irreali) ad ora, dove lavora con ONG e gira il mondo cercando di connettere veramente con le persone del posto invece che andare a caccia di Instagram spot.
Ivano Eberini – Ricercatore di Biochimica | Digito Ergo Sum
E’ possibile che una mela marcia faccia marcire tutta la botte di mele? Si.
Ed è possibile che il comportamento negativo di un singolo individuo influenzi quello di tutti gli altri? Si, dice la ricerca, se l’individuo è considerato nel proprio “gruppo di amici”.
Proprio come avevamo visto nell’esperimento di Zimbardo, dove un semplice gioco di guardie e ladri aveva visto velocemente trasformare i carcerieri in veri e proprio aguzzini, Ivano ci mostra come nella dimensione dei social la capacità di empatizzare con gli altri venga completamente a mancare, a causa della sensazione di “mancanza di responsabilità”.
I social sono uno strumento fondamentale, ma dobbiamo ricordarci che dietro lo schermo ci sono persone, veri, reali, fragili.
Roberta Gilardi – Innovation Expert | La farfalla nella teca
E’ normale sentirsi persi in questa società cosí tecnologica, che in dieci anni è cambiata enormemente. Intervento ricco di esempi positivi e negativi quello di Roberta, che includono:
- Her, film incredibilmente attuale dove il protagonista si innamora di un software (che però è più intelligente di lui, e lo lascia).
- Black Mirror. Dall’episodio di Nosedive alla realtà: in Cina sono stati ufficialmente introdotti “i punteggi social” nella vita di tutti i giorni.
- Woebot, un’utile applicazione che tramite I.A. ti aiuta a ridurre gli stati di ansia.
Roberta conclude con una citazione di Blade Runner dicendo che “non facciamo più parte del business: noi, come umani, siamo diventati il business.” Siamo forse già diventati “data objects”? Le farfalle dentro la teca?
Marco Menegus – Sportivo | L’umanità delle nature imperfette
Affetto da fibrosi cistica, Marco è stato il primo trapiantato bipolmonare a salire oltre quota 4000 metri con gli sci d’alpinismo. Il suo intervento è stato toccante e, a tratti, per me quasi “disturbante”.
Pur essendo immunodepresso Marco ha parlato in una stanza con quasi 400 persone, descrivendo come per lui anche solo il semplice atto di respirare debba essere un atto conscio e per nulla meccanico.
“Io vivo grazie alla tecnologia. State ascoltando la voce del mio donatore.” Ha concluso l’intervento con le immagini delle sue amate montagne, che ha conquistato, dice lui, non da solo, ma insieme al suo donatore, che vive dentro di lui.
Mikkel Mathiesen – Studente e commesso Reggiana calcio | Io esisto e sono felice
Mikkel è stato super coraggioso a salire sul palco di TEDx e ci ha scaldato davvero il cuore, parlandoci di come per lui la sindrome di down non sia una malattia ma uno stile di vita.
Ci ha raccontato di essere innamorato e di avere tante passioni (tra cui la Reggiana!). “Ho una famiglia, una fidanzata, ho un lavoro! Io non sono malato!”. Ha concluso dicendo che sogna una società TOP DOWN, dove la sua sindrome non venga considerata una malattia ma una risorsa preziosa per la comunità. Bravissimo Mikkel!
Claudio Maestrini – Chirurgo plastico | Indispensabili come le gocce del mare
Devo dire che forse l’intervento di Claudio è stato quello che mi ha colpito di più, nella sua semplicità e potenza. Ho sempre pensato che se dovessi mai parlare ad un evento TEDx probabilmente per caratteristiche mie personali farcirei il mio talk di mille esempi, mille dati, mille dimostrazioni.
Claudio ha fatto l’opposto, ed è forse per questo che il suo talk mi è rimasto cosí impresso. In tutta la sua semplicità ha raccontato due cose: una leggenda africana su un colibrí che riuscí a spegnere un incendio (che potete leggere qui) e una testimonianza dalla sua prima missione in Africa, quando donando 5$ come gesto di riconoscenza ad un uomo del posto innescò un meccanismo per cui l’uomo non si presentò più al lavoro, spese gran parte dei soldi in alchol e fu allontanato dalla comunità. Non sapeva che 5$ erano praticamente il suo stipendio di un anno, e che non sarebbe stato in grado di gestirli.
L’Africa, ci ha raccontato, non la salveremo con valigette piene di soldi. La potremo aiutare soltanto se saremo in grado di trasferirirgli le nostre conoscenze e, soprattuto, competenze.
Siamo tutti unici e insostituibili, tutti abbiamo almeno una competenza ed abbiamo il potere (e la responsabilità) di aiutare gli altri attraverso di essa.
Giovanni Torreggiani – Poeta | Umanità riconquistata
Giovanni è un ragazzo fragile, con difficoltà a parlare e ad esprimersi a parole, ma che ha avuto il coraggio di portare la sua esperienza sul palco TEDx.
Grazie alla scrittura facilitata si è scoperto quanto Giovanni, e tanti altri ragazzi come lui, fossero bloccati nella comunicazione a parole ma avessero in realtà un universo dentro che non vedevano l’ora di esprimere.
“Sarei sicuramente un campione se tutti mi vedessero come mi vedo io.” Giovanni ci ha tenuto con il fiato sospeso per 18 minuti mentre componeva nel silenzio del Centro Malaguzzi le sue parole, lettera per lettera, tramite un computer. Stare in questo silenzio profondo mi ha toccata molto e mi ha ricordato ancora di più quanto inutilmente frenetica sia diventata la nostra vita.
Erica Poli – Psichiatra | Codice umano: dalla genetica all’amore
“Lo strumento più potente che avete per comunicare con il vostro DNA è ciò che di più umano avete: le emozioni”. Facendoci prendere tutti per mano, la dottoressa Erica Poli ci ha fatto riflettere su come tutte le parti del nostro organismo siano interconnesse.
La parte del suo speech che mi è rimasta più impressa è senza dubbio quella dove raccontava come una sua paziente, dopo aver ricevuto il trapianto di un rene donato dalla madre, l’avesse rigettato, nonostante fossero completamente compatibili. Madre e figlia non andavano d’accordo, e nel trapianto non era stato preso in considerazione un aspetto fondamentale: le emozioni.
Ma non solo: una madre può trasmettere al feto le proprie emozioni (negative e positive) fino ad andare a influenzare quelle delle generazioni ancora successive. Impressionante, vero?
Lisa Iotti – Giornalista | 8 secondi
8 secondi. Questa è ormai la soglia della nostra attenzione, prima di spostarci ad un altro device, ad un altro stimolo. Come quella di un pesce rosso. Ma non c’è da stupirsi: sapevate che esistono più abbonamenti telefonici che umani a questo pianeta?
La giornalista di Rai 3 – Presadiretta Lisa Iotti ci ha portato i risulati delle ricerche che ha svolto in questi ultimi mesi su quanto la tecnologia ci abbia reso distratti e incapaci ormai di concentrarci.
Grazie alla tecnologia dell’eye tracking ci ha mostrato come sia cambiato il nostro modo di leggere, che è lineare e logico quando leggiamo un articolo su cartaceo, ma schizza come una pallina impazzita di un flipper leggiamo un articolo online.
Roberto Mancin – Informatico pediatrico – e Pepper | Robot beyond Humanity
Ho apprezzato tanto Roberto, fuori e dentro il suo talk. Ci ha raccontato come il robot Pepper sia all’altezza ideale per i bambini, che vengono troppo spaventati da infermieri o medici troppo alti, e che si aprono più volentieri davanti alla magia del robot che parla rispetto ad uno psicologo. Mi ha anche raccontato chiacchierando il giorno prima che è l’uso di Pepper non vuole essere un sostituto alla pet therapy ma una valida alternativa, dato che i cani si stressano troppo se toccati da tante mani diverse e vivono meno.
Sul palco, ci ha detto, “sono molto agitato, ma la presenza di Pepper, come ha calmato tanti altri bambini, ha calmato anche me.”
Annalisa Rabitti – Responsabile progetto “Reggio Emilia città senza barriere” e “B – Diritto alla Bellezza” | Il coraggio di essere fragili
“Non ho avuto un fiocco blu quando è nato mio figlio“, esordisce Annalisa,”non ho ricevuto neanche le congratulazioni. Quando ti nasce un figlio imperfetto tutto va in maniera diversa, ma siamo riusciti a trasformare un grande dolore in un grande progetto.”
La storia di Annalisa, mamma di un ragazzo disabile che si impegna a costruire una società senza barriere e che identifica nella bellezza un valore essenziale da portare anche negli spazi e nella vita dei più fragili, ha toccato tutti noi.
Diego Ingrassia – Esperto di analisi del comportamento | Può esistere un’emozione senza un corpo?
Diego ha chiuso questo TEDx con grandissimo carisma e personalità.
Ha portato all’attenzione dati inquietanti ma che suonano stranamente familiari, come il fatto che l’80% di noi si addormenta guardando il cellulare e il 83% addirittura di alza nel cuore della notte per leggere le email e controllare le notifiche.
Ha parlato poi di suo figlio, che ha quasi iniziato a concepire Google Home come un componente della famiglia. Ma Google Home non potrà mai essere veramente parte della famiglia. “Per me”, conclude Diego,”non può esistere un’emozione senza un corpo vero, fisico.”
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Per quest’anno da TEDxReggioEmilia 2018 è tutto ragazzi! Spero di avervi incuriosito. Supportate il TEDx della vostra città ovunque voi siate e lasciatevi ispirare!
Ire
Ps se volete dare un’occhiata ad altre foto di miei reportage, date un’occhiata qui!