“La vita ti darà qualunque esperienza sia più utile per l’evoluzione della tua coscienza. Come sai che questa è l’esperienza di cui hai bisogno? Perché questa è l’esperienza che stai avendo in questo momento. “- Eckhart Tolle
Firenze, 5 Ottobre 2018.
Stasera siamo solo io, il mio computer, e una stanza semi-vuota. E va benissimo cosí.
Ho lasciato gli Stati Uniti nell’Aprile del 2016. Ho perso il lavoro in maniera shockante ed assolutamente improvvisa (purtroppo non posso fornire molti dettagli ma è stato per motivi di soldi – il mio posto di lavoro non poteva più permettersi di sostenere il rinnovo del mio visto) e ho dovuto lasciare la mia casa, la mia macchina, i miei vestiti, i miei libri, tutte le mie cose, i miei amici e una persona a cui volevo veramente bene. E ho dovuto lasciare tutto RAPIDAMENTE. Ho avuto circa 14 giorni per chiudere un capitolo che era durato quasi 3 anni della mia vita. Una vita che non avrei mai voluto perdere.
Sono passati mesi, anni, ma a volte mi sento come se non avessi ancora accettato quello che mi è successo. Probabilmente non lo accetterò mai. Mi sembra ancora un’enorme ingiustizia. Pensavo di meritarmi più di chiunque altro di rimanere negli Stati Uniti.
Solo pochi giorni fa a Roma una persona con cui stavo cenando mi ha detto: “Ragazza, sei ancora incazzata nera, ne parli come se fosse successo ieri”. Ed è probabilmente vero.
Ma oggi capisco che la mia vita stava per rivoluzionarsi completamente, stavo per essere letteralmente SPARATA nel mondo del travel. Ho guadagnato un sacco di cose dal lasciare LA.
Ci ho guadagnato l’alba a Roma di fronte alla Fontana di Trevi.
Gli elefanti che fanno il bagno nel fango in Thailandia.
Piangere come una fontana quando ho visto il Burj Khalifa dalla mia camera d’albergo.
Sentirmi piccolissima dentro la Sagrada Familia.
L’acqua blu della Sardegna.
Il giardino della nostra casa di famiglia.
L’Horseshoe Bend.
Un sacco di rocce e cactus in Utah e Arizona.
Luci al neon a Londra.
Blue hours in Germania e golden hours in Italia.
I panini “aperti” danesi.
I templi di Ayutthaya.
E la moschea bianca ad Abu Dhabi.
Matera e la Puglia.
Ridere come pazze durante un viaggio on the road per il Colorado.
Ho incontrato tanti nuovi amici lungo la strada.
E anche se sono in movimento la maggior parte delle volte, riesco ancora a vedermi con quelli vecchi (quelli più importanti, che sono rimasti nonostante la mia vita da trottola).
Stasera, a Firenze, ho avuto la forte sensazione di dover stare a casa. Così l’ho fatto, non sono uscita.
Non so come, ma ho iniziato a controllare casualmente Facebook, poi mi sono sentita con una vecchia amica che ho incontrato a Los Angeles, e sono finita per diventare guest speaker al suo prossimo workshop a Cancun, in Messico.
Apparentemente, la vita voleva e vuole che io viaggi. Vi giuro che tutto quello che desideravo era continuare a girare con la mia biciletta nel mio quartiere a Los Angeles, ma la vita evidentemente ha pensato: COL CAVOLO. Vedrai tante cose nuove, sperimenterai nuove culture e comprenderai questo mondo un po’ più a fondo. Ora và.
Mi manca avere un alloggio stabile. Ho vissuto 3 settimane qui, 1 mese lì … per 2 anni ormai. È stato divertente, spaventoso, emozionante, spaventoso, illuminante, spaventoso e solitario, a volte.
Ma devo dire che essere in grado di lavorare letteralmente da qualsiasi luogo come consulente di digital marketing e come creatrice di contenuti è stata una vera esperienza.
Mi sento come se l’universo avesse piani più grandi per me di quelli che ho per me stessa. Questo è quello che ho pensato il giorno in cui ho perso il lavoro negli Stati Uniti. Ricordo che stavo guidando sulla PCH da Malibu a Los Angeles e ho dovuto fermare la mia macchina perché non riuscivo smettere di piangere e non vedevo dove stavo andando.
Ho fermato la macchina, ho urlato per diversi minuti. Ero livida di rabbia. Tutti i miei sforzi, tutto il mio impegno, i soldi, gli avvocati, l’università, era stato tutto inutile. Tutto svanito in pochi secondi. Poi ho guardato l’oceano e ho pensato: ci deve essere una ragione per tutto questo che non capisco ora, ma un giorno lo farò.
Quindi continuo a viaggiare. Cercando di imparare alcune lezioni lungo la strada.
Questo è quello che ho imparato finora:
- Metti sempre in valigia degli adattatori.
- La gentilezza della gente è quello che ti ricorderai a fine giornata. Quindi cerca anche tu di essere gentile con gli altri.
- A volte dovrai lasciare la reflex a casa. Certe cose non si possono raccontare con una foto.
- Ci saranno momenti di tristezza e solitudine, e va benissimo cosí. Accoglili semplicemente quando arriveranno.
- Probabilmente incontrerai persone fantastiche durante i tuoi viaggi, che ti sembreranno molto più familiari degli amici che hai a casa, e anche questo va benissimo cosí.
- La musica sarà sempre la compagna più preziosa.
- Esperienze> possedere/comprare oggetti.
- I migliori viaggi saranno sempre quelli improvvisati.
- Dobbiamo seriamente smettere di cercare di controllare ossessivamente la nostra vita. Seguire il flow può portarci in posti fantastici. Let-it-go.
Sono sicura che un giorno tornerò a vivere negli Stati Uniti in qualche modo, perché sento che è lì a cui appartengo, ma per ora sto seguendo questa avventura che mi è “caduta addosso” in giro per l’Europa e il mondo.
“Grab me by my ankles I’ve been flying for too long.” O forse no.
Spero che ovunque siate questo diario di viaggio oggi vi porti un pochino di forza, speranza e coraggio. We are all in this together.
Con tanto amore,
Ire